Cosa sono i surisins di Gemona?

La corsa andata e ritorno del surisin nel tempo si è caricata anche di valenze scaramantiche: si crede infatti che l’anno sarà buono se il Surisin riuscirà a percorrere per intero, oltre all’andata, anche il “viaggio” di ritorno, viceversa che lo sarà meno se invece la corsa del piccolo “topolino” di fuoco s’interromperà a metà.

Molto chiara, per capire cosa siano sempre stati in concreto i surisins, è la relazione tecnica (al sett. 2002) a loro riferita e qui di seguito riportata (ovviamente oggi le normative sono cambiate e i surisins si sono “evoluti”: ormai da anni interviente un esperto artificiere che a Firenze realizza per Pasqua il celeberrimo “Volo della Colombina” – dall’altare maggiore del duomo fino al carro posto davanti all’ingresso della chiesa-, che con la sua esperienza e professionalità garantisce il corretto svolgimento della manifestazione):

1 – Ubicazione e tesura del cavo

Viene posto in opera un tondo di acciaio dall’angolo della Casa Candusso (posizione A) in Via C. Caneva a casa Beltrame (posizione B) in piazza Garibaldi.

Il cavo è ancorato ai due fabbricati a una altezza di mt. 4,20 (A) e a mt. 6,40 (B), mediante tasselli già in opera, e viene tesato uniformemente con idonea attrezzatura, tale da non comportare snervature localizzate.

2 – Dimensioni e struttura del cavo

Il cavo è un tondo di acciaio della lunghezza di 140 mt. e del diametro di 5 mm, sopporta sicuramente il suo peso e quello del petardo che gli viene agganciato.

3- Tipologia del petardo denominato surisin

Il surisin è composto da un tubo in cartone o similare contenente in due camere distinte la polvere, innescata da due micce (una per l’andata, l’altra per il ritorno).

Il surisin viene appeso al cavo tramite due tondi di acciaio tali da non permettere la caduta del petardo stesso. Il petardo, a pieno carico, non supera il peso di 0,5 kg e viene acceso manualmente con partenza e arrivo al punto A.

(Testi tratti dall’opuscolo “Surisins una tradizione che si riaccende” – 2010 – a cura di Maria Copetti; disegni dell’artista Carlo Venturini)